mercoledì 20 dicembre 2017

LA LONTANANZA

Ci sono momenti in cui lontananza e distacco divengono prioritari per ascoltarsi al di là di tutto il rumore di fondo che sempre ci avvolge. Soprattutto quando si vive un periodo faticoso diviene quanto mai importante potersi ritagliare degli spazi di silenzio ed intimità. La lontananza da tutto è vicinanza a se stessi, è accoglienza e comprensione del vissuto, è apertura al sentire, quello più profondo che ha radice in noi e non è modificato dalla quotidianità. 
Personalmente amo questi momenti, ma spesso incontro persone a cui gli stessi momenti creano disagio. Il disagio di trovarsi soli e non piacersi, di doversi confrontare con le proprie paure, insicurezze, emozioni e debolezze. Un disagio destabilizzante che trasforma la solitudine in sofferenza e stimola la fuga verso il rumore. Un disagio invisibile e pesante come una valigia mai aperta, ma sempre al seguito. Un disagio ingombrante e voluminoso che si sceglie di non vedere.
A Natale mi piacerebbe che sotto l'albero ognuno di noi potesse trovare una bacchetta magica composta di coraggio e forza interiore, un paio di lenti luminose per sciogliere anche le ombre più buie, un caldo abbraccio ad alleggerire la sofferenza, una pastiglia di fiducia, di quelle in grado di farci guardare alla vita osservandone la pienezza e non le mancanze, un sorriso per non perdersi mai e un retino acchiappa priorità che lasci scorrere via le tante cose che tratteniamo per paura.
E per ultimo, insieme al fiocco, un prezioso momento di intimità per ritrovarsi e volersi bene per come si è.




6 commenti:

  1. Wow! Un augurio di Natale con i fiocchi, è il caso di dire. Caldo e non scontato. Grazie

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  2. Io ho imparato soltanto negli ultimi 2 anni a godere dei momenti in cui sono sola e mi dedico a fare ciò che più mi piace. Gran parte del merito lo devo al fatto di aver ripreso a scrivere, e non solo sul blog. Infatti scrivo soltanto quando mi trovo da sola in casa, perché è un momento tutto per me, che non voglio condividere con nessuno! Mi associo ai tuoi bellissimi auguri.

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    1. Grazie di cuore. L’intimità che la scrittura ha il dono di farci assaporare è terapeutica e liberatoria. Essa ci apre all’incontro con la nostra interiorità al di là della paura. Grazie ancora e auguri!

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